28 novembre 2009

Un po' di sana pubblicità.

Ieri ho fatto un giro al supermercato del Corte Inglés. Chiunque sia passato dalla Spagna sa a cosa mi riferisco; per chi non avesse mai avuto questa fortuna dico solo che è la catena di grandi magazzini più famosa di questo Paese. Non ci vado spesso perchè costicchia un po' in confronto al Mercadona (una sorta di Eurospin alla spagnola) però essendo più vicino a casa rispetto a quest'ultimo, è strategico quando devo comprare alcuni prodotti e non voglio rincasare strisciando - vedasi il sacco di patate o il bottiglione d'acqua da 5 litri (a Murcia l'acqua del rubinetto sa alternativamente o di piscina o di uovo marcio -.-). A parte questo, al Corte Inglés ci vado anche perchè è dotato di un fantastico angolino di paradiso dove riesco a trovare una discreta varietà di prodotti vegan/bio!
Quello che mi chiedo è: sarà un caso se questo angolino è proprio di fronte a quello dei salumi e formaggi?? o.O
Fatto sta che ho già gustato i biscotti al cacao senza latte nè uova, le gallette di mais bio, il latte e la panna d'avena, i wurstel di seitan, i bocconcini di tofu impanato e, ultimo acquisto che sognavo da tempo, l'affettato di tofu! Quest'ultimo è stata un'impresa trovarlo: l'avevo intravisto un po' di tempo fa e mi ero ripromessa che sarei tornata a comprarlo...la volta successiva, grazie alla legge di Murphy, non c'era più :(
Ho sperato invano di vederlo ricomparire in quel banco frigo, attirato dai miei richiami...così fino a ieri, quando finalmente una confezione da 1 etto e 1/2 è finita nel mio cestino della spesa! Ebbene, ero lì che stavo meditando se prenderne due (vista la rapidità con cui l'ho visto sparire e la lentezza con cui l'ho visto rifare capolino) quando arriva un'anziana signora tutta trafelata che si piazza davanti al frigo accanto a me. Poi si gira e mi fa:
"Non dirmi che sei vegetariana?!"
Io sorrido e rispondo di sì. Lei sembra contrariata e sbuffa:
"Uff, anche mio figlio lo è. Non capisco che bisogno c'è, io e gli altri miei figli mangiamo tutto, lui invece vuole queste cose strane qua..."
E prende in mano una confezione di affettato.
"Beh, effettivamente sono buone." commento io.
Lei bofonchia qualcosa ma non la capisco. Nel frattempo, però, si è sgraffignata tutte le 4-5 restanti confezioni! o.O
Sta per andarsene col lauto bottino mentre io guardo se per caso sono rimasti gli yogurt di soia al naturale (ovviamente no!) ma prima si gira verso di me e, con aria rassegnata ma comprensiva, mi dice: "E anche vero che ognuno è libero di mangiare quello che vuole."
Eh già. L'ha capito una signora che potrebbe essere mia nonna, mentre fa fatica a capirlo tanta altra gente che dovrebbe essere un tantino più moderna e informata. Mah.

Visto che ci sono, comunque, vorrei fare un po' di pubblicità a questi prodotti che a mio avviso sono molto buoni, sempre nel caso in cui qualcuno passasse da queste parti: ¡DISFRUTA DE Natursoy! ^_^


Per concludere, una riflessione.
Tempo fa, un certo Mr B. disse: “Se una cosa non passa in televisione non esiste”. E per un'ampia fascia di persone è vero, purtroppo.
Quanta pubblicità di marche tipo questa passa in tv? Quanta pubblicità di alimenti naturali? Di prodotti a base di proteine vegetali (ah, le tanto discusse proteine!), di cibi biologici, di medicine omeopatiche? E non parliamo della pubblicità di frutta e verdura al naturale - che non sia quella della Marlene o, una volta, della Chiquita (e chissà perchè?!) - invece che tutte le sorte di surrogati chimici, quella sì che sarebbe pura utopia.


Ora vado a dormire. Domani mi aspetta una giornata di *** (inizia per S e finisce per TUDIO, però non lo dico perchè è l'unica cosa su cui sono scaramantica eheh) e a seguire una cena a casa di Ambra, l'unica persona vegetariana che ho conosciuto qui. E' stata gentile a chiedermi se mangio uova e latticini - lei sì - e io le ho detto di no ma che per una volta avrei potuto fare un'eccezione, perchè non volevo che si sentisse obbligata a stravolgere tutta la cena per "colpa" mia. Che sia giusto o sbagliato, credo che a volte sia necessario scendere a dei compromessi. Dopotutto, con la nostra scelta già facciamo molto tutti i restanti giorni :)

27 novembre 2009

Feliz cumpleaños :)


In questa giornata che è iniziata bene, è continuata discretamente e si è conclusa di merda, vorrei solo fare TANTI AUGURI al mio fratellino che oggi (beh, ormai ieri) ha compiuto 10 anni ^_^

Anche se siamo a 1.800 km di distanza ho preparato questi dolcetti per te (poi, per forza di cose, me li magnerò io xD) e ti auguro con tutto il cuore di continuare a vivere con l'entusiasmo e la spensieratezza che ti caratterizzano!
Non cambiare mai, Teo (beh, dai, giusto un po' meno tv e più compiti eheh)...ti voglio bene!


Ingredienti x 5 dolcetti:

- pasta sfoglia per dolci
- 4 cucchiai abbondanti di cacao in polvere zuccherato
- tot zucchero/dolcificante se il suddetto cacao non è zuccherato
- 2 cucchiai rasi di maizena
- latte vegetale q.b. (qui, d'avena)
- cocco in scaglie
- 6 datteri (o anche più)

Procedimento:

La pasta sfoglia era quella compera, senza ingredienti animali ma con tanto di grassi idrogenati...beh, amen, domani mi redimerò.
Dunque, prima ho infornato per circa 10 minuti senza ripieno, che ho preparato sciogliendo cacao e maizena in un po' di latte freddo, mettendolo poi sul fuoco basso e aggiungendo mano a mano il restante latte caldo (in tutto sarà stato un bicchiere e 1/2 credo, ma io mi sono regolata ad occhio). Ne è venuta fuori una crema densa che mi sarei mangiata a cucchiaiate, ma ho pazientemente aspettato.
Trascorsi i 10 minuti ho riempito gli stampini con la crema e ho infornato per altri 10 minuti-1/4 d'ora (in realtà non ho guardato l'orologio nemmeno una volta, sono andata a sentimento ahahah xD) e nel frattempo mi sono scervellata su cosa utilizzare per le scritte. Questo è un passaggio fondamentale, sia chiaro ù.ù
In un primo momento avevo pensato alle nocciole ricoperte di cocco, così le ho pazientemente tagliate a metà una ad una, per poi rendermi conto che il cocco non si sarebbe incollato sulle nocciole per opera dello Spirito Santo. Così ho aperto la dispensa, ho chiesto aiuto e i datteri mi hanno risposto. Ne ho frullati 6 in circa 3 dita d'acqua, per ottenere così una specie di "succo datteroso" buono ma non adatto allo scopo perchè poco appiccicoso. Mumble mumble....dal momento che non mi andava di travasare di nuovo tutto nel bicchiere del frullatore e aggiungere altri datteri, ho accantonato l'idea delle nocciole...mi stavo già disperando quando mi è venuta un'illuminazione!
[Nel mezzo dell'illuminazione sarà necessario ricordarsi di sfornare i dolci prima che si trasformino in ammassi indefiniti e bollicosi (termine suggeritomi dall'Accademia della Crusca xD)].
Ebbene: ho sfornato, ho ricoperto di cocco in scaglie e poi, facendo appello a tutta la mia inesistente vena artistica, ho cercato di comporre le scritte facendo colare minuziosamente il succo datteroso dal cucchiaino! Qui seguono *ooooooh di meraviglia*...mi aspetto un Nobel, grazie grazie xD
Ho r-infornato per qualche altro minuto e infine ho cercato di estrarli dagli stampini senza romperli xD (la pasta ai lati è un po' molle, con tutta la crema che ci ho messo...ma buoni lo stesso!). Ta-daaaa!
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Pondererò se pubblicarla o no su VB...a me sembra troppo una cavolata rispetto alle meraviglie che sfornano gli altri chef...mumble mumble...però così facendo priverei l'umanità della vitale tecnica segreta che ho utilizzato per le scritte ahahah xD

24 novembre 2009

Nelle ferite aperte.

Il mio abituale - quanto malsano - spuntino notturno mi chiama.
Me ne sto in cucina, tranquilla, riempiendo la tazzona con uva passa, fiocchi d'avena e latte dello stesso cereale, poi affetto grossolanamente mela e banana e vi spargo sopra le scaglie di cioccolata fondente. Stranamente non ho nessun pensiero assillante in testa, se non quello che prima o poi dovrò abbandonare quest'abitudine che ad altro non serve se non a placare momentaneamente il malessere che mi accompagna da un po' di tempo a questa parte. Probabilmente poi, dato che prima ci sono cose più importanti da fare, come individuare tutti i motivi che mi provocano questa merda di malessere e metterci una croce sopra.
Mescolo attentamente gli ingredienti e già me li sto gustando con gli occhi quando vedo entrare una delle coinquiline, la mia connazionale, con in mano un barattolo e del pan carrè.
"Doppio strato di nutella!" mi annuncia. Io sorrido (e nel frattempo mi rendo meravigliosamente conto che la parola nutella non mi provoca più l'acquolina in bocca) e ci scherzo su.
Sto per uscire dalla cucina con in mano la tazzona, diretta verso camera mia, ma un'ondata di gelo dritta in petto mi blocca:
"Un giorno dovrai spiegarmi come fai a stare sempre in quella stanza."

PUM. Colpita e affondata. Game over.

Rimango un attimo interdetta.
"Beh, dipende..." blatera la mia voce. Ma non so nemmeno io cosa sto cercando di dire.
"Dipende da cosa? Io fossi in te sarei già impazzita! Vedi Kathi* che esce, conosce gente, va alle feste e poi fanno le cene di 20 persone...guarda che ti rimangono 2 mesi di erasmus, se non te la godi adesso non te la godi più!"

PUM. Ancora più a fondo, negli abissi. Nelle ferite aperte.

Inizio a mangiare, lì, sulla porta, mentre lei continua a spalmare nutella sul pane. Fame nervosa, fame rabbiosa, fame d'amore.
"Sì, questo lo so!" esclamo. E questa è davvero l'unica cosa che so, quel tarlo che continua a rodermi dentro giorno dopo giorno.

"E intanto il tempo passa
e non gli frega niente
di te che sopravvivi come un deficente
E intanto il tempo passa
svelto e indifferente
lo vedi andare via
lo vedi fuggire via" cantano i Negrita.

Lo so, lo so che è solo un consiglio, lo so che sono solo parole. Ma adesso quel coltello sporco di nutella lo sto sentendo entrare nelle mie viscere.
Tutto dipende, Chiara, io e lei non siamo uguali e non abbiamo intorno le stesse persone né gli stessi inviti. Questo credo di averlo solo pensato.
"Io impazzirei!" ripete lei.
"Beh questo anch'io, anche se non lo faccio vedere..."
Cazzo, ho detto proprio così?! Sì, Mary, l'hai detto. Stavi già scappando in corridoio, ma l'hai detto. Hai appena confessato alla tua coinquilina, ma prima di tutto a te stessa, di essere pazza.

Complimenti, il primo passo per risolvere un problema è ammetterlo. Allora perchè sono anni che ammetto di sentirmi sola e il problema non si è ancora risolto? Perchè sono anni che ammetto di sentirmi sbagliata e il problema non si è ancora risolto?

Ogni volta che penso al mio passato, lontano o recente che sia, nella mia mente si stagliano sempre 3 momenti caratterizzati da un comune denominatore: la voglia di cambiare.
Quando frequentavo le scuole medie non vedevo l'ora di andare alle superiori per "cambiare ambiente e conoscere tante persone nuove con cui star bene e passare momenti indimenticabili". Va beh dai, avevo 13 anni, una tempesta ormonale in corso e tanti sogni da adolescente; ma anche un cuore spezzato dopo 3 anni di prese in giro da parte di compagni stupidi e insensibili e 8 anni (compresi i 5 di elementari) di commenti sempre uguali da parte di maestre e professori: "E' una ragazza molto brava, buona e diligente, ma molto timida, non si sbilancia mai."
Perchè, perchè continuano a dirmi che sono molto timida anche quando ho la vaga impressione di aver in parte superato questo scoglio? Perchè in 13 anni (compresi i 5 di superiori) di udienze coi professori mi sono sentita ripetere sempre la stessa solfa?
Quando frequentavo le scuole superiori non vedevo l'ora di andare all'università o a lavorare per "cambiare ambiente e conoscere tante persone nuove con cui star bene e passare momenti indimenticabili". Non nego che, dopo tanti ripensamenti, alla fine ho deciso di iscrivermi all'università anche per questo motivo. Diciamo che a 19 anni uno dovrebbe aver già le idee chiare su chi è e cosa vuole fare nella vita, ma io no. Dopo ulteriori 5 anni di delusioni, volevo solo quella cosa che stavo cercando disperatamente da tempo ma ancora non ero riuscita a trovare.
Quando frequentavo l'università prima dell'erasmus non vedevo l'ora di fare questa esperienza per "cambiare ambiente e conoscere tante persone nuove con cui star bene e passare momenti indimenticabili". Bella mia, hai 21 anni adesso. E non sei neanche più tanto brava, buona e diligente come una volta. Saresti maggiorenne anche oltreoceano e non sei ancora riuscita a trovare quello che cerchi e che dovrebbe trovarsi sotto il tuo naso? Oppure sei talmente ingrata e invidiosa da non aver apprezzato quello che hai? Dopotutto, qualche persona importante al tuo fianco l'hai avuta e ce l'hai tutt'ora. Così come hai incontrato persone che ti hanno abbandonata lungo il cammino, ma è la vita. C'est la vie. Che frase stupida. Una frase di circostanza da spiattellare ai quattro venti quando non si ha un beneamato cazzo da dire e si fa la mia fine, passando la notte davanti ad un computer a scrivere deliri solo per sentirti più leggera. O più stupida, a seconda dei momenti.

Tra poco sentirò rientrare a casa Kathi, dopo una serata passata a divertirsi da qualche parte. La sento spesso, dato che ultimamente Morfeo ha deciso d'ignorarmi fino a orari indecenti. Allo stesso tempo sentirò le parole di Chiara risuonarmi nella mente e non avrò nemmeno lo stimolo di piangere per liberarmi temporaneamente di questo fardello. Sono tornata ad essere la donna senza lacrime e scopro che preferivo di gran lunga quel periodo, più di un anno fa, in cui scoppiavo a piangere al telefono per ogni cazzata soltanto perchè la sua voce era capace di sciogliere il ghiaccio nei miei occhi - e nel mio cuore - a tempi record. Ora, anche se la voce è sempre la stessa, non capita più. E non so se sono io che sono cambiata, se siamo noi due, se è la situazione, se sono le frequenze italospagnole...mah.

Adesso cosa mi rimane da fare per "cambiare ambiente e conoscere tante persone nuove con cui star bene e passare momenti indimenticabili"? No, Ale, non dirmi che mi faccio castelli in aria, che corro troppo, che mi aspetto troppo dalla vita e dalle persone che incontro - anche solo per un momento - e che così facendo rimarrò sempre delusa. Non dirmi che ho già alcune persone che mi vogliono bene e mi regalano momenti indimenticabili, questo lo so e mi rende felicissima. Il problema è che, non so per quale motivo, non sono ancora riuscita a colmare quel vuoto che mi porto dietro da circa 10 anni e ogni giorno che passa mi rendo sempre più conto che non è per niente una cosa passeggera come pensavo; è una cosa seria e se non la sistemo de una puñetera vez (tanto per sorridere, quest'espressione spagnola rende proprio l'idea xD) sarà sempre peggio. E impazzirò, davvero.



* la coinquilina tedesca, erasmus come me.

22 novembre 2009

Live music is the best medicine ever!

Soprattutto se si tratta di un concerto come quello che abbiamo visto io e Chiara ieri sera al Garage Tía María!!

Questi giovani sudamericani (quanto amo l'accento argentino*.*) sono riusciti a regalarmi finalmente una divertente serata in compagnia di buona musica, pazzi animali da palcoscenico e profumo di marija nell'aria ahah xD e sono entrati di diritto tra i miei cantanti preferiti!!
Avevo davvero bisogno di sfogarmi, di sentirmi libera, di ballare e saltare senza pensare a niente!!

Musica dotata di una carica pazzesca, testi toccanti, voglia di divertirsi e di far divertire, parole taglienti ma anche avvolgenti e calde come un abbraccio, parole consolatorie e d'incitamento, progetti di sostegno al popolo Sahrawi e così via...due ore passate in compagnia di almas rebeldes senza pretese se non la rivendicazione della libertà in tutte le sue forme e della felicità che tutti meritiamo; insomma...i Che Sudaka mi hanno proprio toccato il cuore :)

A vivir la vida, a vivir, con corazóóóón ♫♫
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Mi dicono dalla regia che per caricare il video che ho fatto dal vivo con le mie manine potrebbe volerci circa mezzo secolo, quindi metto questo qui che rende bene l'idea e si sente pure meglio del mio ^_^

Salamandra (Barcelona) - un mese prima di approdare a Murcia


Unos dicen que el fin ya llegó
otros dicen para qué luchar?
muchos creen que no pueden más
pocos creemos que todo es posible, cada día más

Yo quiero más, yo quiero más, yo quiero más!!!

Gracias al día a día
gracias por compartir
gracias por tanta vida
utopía de seguir
[...]


21 novembre 2009

Risparmiamo il fiato.

Per quando ti guardano con un misto d'incredulità e compassione...

Per quando ti ridacchiano in faccia e iniziano con le domande stupide della serie "E che ne sai che le verdure non soffrono?"...

Per quando ti si rivolgono tutti preoccupati per la tua salute, manco stessi parlando di una brutta malattia...

Per quando ti fanno le solite, solite domande...

Per quando ti dicono "Ma è una cosa naturale, è sempre stato così!"...

Ma anche per chi è seriamente interessato :)

Per spiegare un po' in cosa credo, a partire dalla scelta veg(etari)ana fino ad arrivare all'interesse per il mercato equo e solidale, all'autoproduzione, al rispetto per l'ambiente.



All'altrettanto frequente domanda "Ma allora cosa mangi?" risponderò a tempo debito.

20 novembre 2009

Bambine e bambini.

C'era una volta una bambina piccoletta e un po' timida, che 15 anni fa frequentava la prima elementare. Durante l'intervallo giocava nel cortile della scuola con i suoi compagni, in particolare con una bambina bionda e sorridente che non stava mai ferma.
Le due amiche passavano interi pomeriggi insieme, inventandosi giochi, scherzando e ballando...rimanevano a dormire una a casa dell'altra e viceversa...trascorrevano giorni e giorni nella casa al mare della bambina bionda o al parco divertimenti vicino casa.

Ma tra un gioco e l'altro, tra un ballo e un tuffo in piscina, le due bambine sono cresciute. Quella bionda e sorridente è diventata una commessa precaria e convive con il suo ragazzo da vari anni. L'altra passa i suoi giorni da studentessa sconclusionata e convive con un onnipresente senso d'inquietudine.

Oggi, la bambina bionda mi ha detto di essere incinta. Aspetta un bambino, cavoli.

Siamo cresciute così tanto?



Good night...

Che cos'è l'insonnia se non la maniaca ostinazione della nostra mente a fabbricare pensieri, ragionamenti, sillogismi e definizioni tutte sue, il suo rifiuto di abdicare di fronte alla divina incoscienza degli occhi chiusi o alla saggia follia dei sogni?
(Marguerite Yourcenar)

18 novembre 2009

El silencio que desplota.

Hace tiempo que he dejado el micrófono de mi vida apagado, y
no sé por qué. Hace tiempo que no oigo mi voz, casi ni siquiera
dentro de mi propia alma.
Necesito hablar, cantar, gritar, partirme de la risa!
Lo necesito en serio.

Cada día me ilusiono, cada día espero y sueño.
Sueño con risas que todavía no he encontrado, con música que
todavía no he escuchado y con abrazos que todavía no he recibido.
Y ahora hace falta un micrófono encendido.


¿Por qué te dicen "no pare de luchar por tus sueños"
si
tus
sueños
siguen
jodiéndote
cada
día
m
ás?

Cuor di Cioccolata. Perchè?


"Cuor di cioccolata" è rigida fuori ma morbida dentro...è mutevole...può essere calda o fredda...dolce o amara...ridotta in scaglie, in gocce, in polvere. Polvere che a sua volta può trasformarsi in un delicato fluido vitale oppure essere abbandonata nel piatto di portata dopo aver fatto la sua bella figura decorativa.

"Cuor di Cioccolata" è l'immagine di un bambino sorridente col viso impiastricciato, di mani amiche che stringono tazze colorate, di una goccia calda che scivola sulla pelle.

"Cuor di Cioccolata" è il profumo intenso delle piantagioni battute dal sole, è il sapore amaro delle delusioni della vita, è il retrogusto dolce di un abbraccio.

"Cuor di cioccolata" può regalare benefici...ma può avere anche effetti collaterali.