La foto fa orrore, lo so, della luce neanche a parlarne ma:
a) doveva sopravvivere a un viaggio in macchina e la vaschetta d'alluminio col coperchio era la soluzione migliore che avevo a disposizione (per quanto cerchi di usare questo materiale il meno possibile);
b) la luce naturale disponibile qui al polo nord alle cinque e mezza del pomeriggio è quella che è...
Dunque, era la prima volta che facevo questa torta e speravo fosse almeno commestibile (le mie precedenti esperienze coi dolci non erano state granchè) e invece devo dire che i complimenti si sono sprecati ^.^ soprattutto dopo aver saputo che non c'erano uova, burro e stavolta nemmeno latte...però esiste ed è tangibile, ve lo giuro!
Ingredienti (per un gruppo di leonardini affamati):
400 gr di farina (qui 300 gr 00 e 100 gr di riso - siccome dovevo portarla a un meeting non ho voluto osare con le integrali)
100 gr di zucchero di canna integrale equosolidale (il mio adorato dulcita *.*)
100/150 gr circa di cioccolato extrafondente tritato grossolanamente
1 pizzico di sale
scorza di un'arancia (solo se biologica altrimenti fate una bella grattugiata di pesticidi -.-')
spremuta q.b. (5/6 arance, dipende dalla grandezza e dalla capacità di assorbimento della farina, comunque circa 200/250 ml)
80 ml di olio di semi (qui girasole)
zucchero a velo
Procedimento:
L'elogio della semplicità: in una ciotola unite gli ingredienti secchi e in un altra mischiate quelli liquidi, poi versate questi ultimi nei primi e amalgamate per bene. L'impasto deve risultare piuttosto denso, nel senso che fatica a cadere dal cucchiaio. Imburrate la teglia e infornate a 180° per 30 minuti circa (fate la prova stecchino as usual). Praticamente è più il tempo per spremere le arance che per fare la torta in sè per sè! Fatela raffreddare completamente e spolverizzate con zucchero a velo, poi posizionatela su un tavolino e aspettate i complimenti (come sono modesta ahah).