28 marzo 2012

La mines-torta.


Avete presente quando avanza del minestrone e alla sola idea di scaldarlo e mangiarlo al solito modo vi si chiude lo stomaco? O quando i bambini (o i fidanzati schizzinosi, garantisco io) fanno un sacco di storie e piuttosto che mangiare quella minestra si butterebbero dalla finestra? Bene, allora ci capiamo ;)
Ecco a voi come ho trasformato il minestrone avanzato l'altra sera:

Ingredienti (per due torte):
- 400 gr di farina a scelta (non avevo l'integrale altrimenti avrei usato quella)
- 8 cucchiai di olio evo
- 1 cucchiaino di sale fino
- acqua e vino bianco q.b.
olio di gomito
***
- minestrone avanzato (ne avevo un bel po')
- 4 cucchiai di olio evo
- 4 cucchiai di farina bianca (anche di riso)
- 2 bicchieri e mezzo di latte vegetale
- sale, noce moscata, prezzemolo

Procedimento:
Per prima cosa bisogna preparare la pasta brisée. Sul web trovate un sacco di ricette, la mia non è ancora perfezionata ma ve la dico lo stesso: unite il sale e l'olio alla farina e iniziate ad impastare sfregando bene tra le dita; dopodiché aggiungete vino bianco e acqua fredda q.b. per poter impastare brevemente e ottenere una bella palla elastica, che metterete a riposare in frigo per una mezz'oretta.
Preparate poi la besciamella, anche qui ognuno ha la sua ricetta e il suo procedimento: io faccio una "pappetta" con l'olio e la farina, poi aggiungo il latte (a freddo) e giro bene con la frusta per eliminare i grumi; infine metto sul fuoco basso e faccio addensare continuando a girare. A fine cottura aggiungo il sale, la noce moscata e le spezie o le erbe che più mi aggradano; in questo caso ho messo solo del prezzemolo perchè dovevano mangiarla anche i miei fratelli ai quali non piace il piccante, altrimenti se fosse stato per me avrei messo anche del peperoncino, anzi, avrei usato direttamente l'olio piccante invece di quello normale.
Lasciate raffreddare, accendete il forno e tirate la pasta bella larga in modo da poter fare i bordi rialzati. Mettetela nello stampo (il mio è da 24 cm), bucherellate con una forchetta e infornatela vuota a 180° per 20 minuti, in posizione bassa. Se dovesse gonfiarsi troppo metteteci sopra dei legumi secchi che fanno peso. Nel frattempo scolate il minestrone dall'acqua di cottura e amalgamate con la besciamella. Quando la pasta è pronta metteteci dentro il composto (se avete del pangrattato potete cospargerlo sulla base, in modo che durante la cottura assorba un po' i liquidi che inevitabilmente si formeranno) e poi rinfornate per altri 20 minuti a metà altezza. Infine spostatela sopra e lasciate gratinare per 10 minuti (poi il tempo dipende dal vostro forno). Servite tiepida, magari preceduta da un'insalata fresca con verdure di stagione (qui trovate una tabella riassuntiva). Mio fratello di 12 anni ha detto che era buonissima e mi ha chiesto di rifarla, fidatevi ;)

Diciamo che col minestrone (e in generale con tutte le verdure avanzate) ci si può sbizzarrire: ad esempio la prossima volta vorrei provare ad aggiungere del riso e fare le crocchette, oppure una crema spalmabile, o ancora  aggiungerlo alla pasta fresca...e siccome in casa mia è onnipresente e spesso e volentieri ne rimane un bel po', non mi resta che provare!

Agli ordini del Capitano Onoff.

Qualche giorno fa, visitando il blog di una mamma che fa scuola parentale, sono incappata in un racconto molto carino e divertente, che in realtà non ha a che fare con l'home schooling ma parla di un argomento che comunque mi sta molto a cuore: il "rapporto" tra bambini e televisione. Fermo restando che la tv fa male anche ai grandi - i quali oramai  vivono in simbiosi col tubo catodico e si bevono qualsiasi cosa essa dica - sui bambini ha un effetto a dir poco disastroso! Questo è il link del post, leggete e diffondete, ne vale la pena ;)


25 marzo 2012

Di primavera e neopaganesimo.

Il 21 marzo (o il 20 in casi eccezionali) inizia la mia stagione preferita, la PRIMAVERA. Avrei voluto pubblicare questo post il giorno dell'equinozio, ma i problemi tecnici del mio pc non me l'hanno permesso; ora scrivo da quello delle mie sorelle che nonostante abbia una tastiera del '15-'18 e il brutto vizio di spegnersi a caso sembra funzionare meglio del mio.



L’equinozio di Primavera rappresenta il rigenerarsi della Vita, il risveglio della natura, la fertilità della terra. Adoro il tepore di questa stagione, che riscalda gentilmente corpo e anima dopo i malesseri dell'inverno (in effetti credo di essere leggermente meteoropatica); adoro fare merenda all'aperto, gli alberi fioriti, gli uccellini che cinguettano, i giri in bicicletta quando la pigrizia non prende il sopravvento; adoro poter respirare a pieni polmoni senza che mi si congeli il cervello e godere del sole sulla pelle prima che l'umidità estiva mi trasformi in una spugna ambulante. Anche la terra inizia a preparasi per dare i frutti e gli ortaggi che preferisco.
L’equinozio è simbolo di rinascita e passaggio, cambiamenti positivi e speranza...non a caso la Primavera Araba viene denominata così.

Perchè neopaganesimo? Perchè sono sempre più affascinata dall'approccio naturalistico e umanistico all'esistenza celebrato da questi movimenti religiosi di origine per lo più celtica. Mi piace il fatto che la Natura sia celebrata - e quindi rispettata - come forza motrice della nostra esistenza; in fondo senza di Lei non saremmo qui. I neopagani celebrano otto feste (sabbat) che simboleggiano i cicli della natura, rappresentati dalla Ruota dell'Anno, e l'equinozio di primavera coincide con uno dei quattro sabbat minori, OSTARA.

Da celtical.it:
Astronomicamente l’equinozio di primavera (in gallese Alban Eiler, luce della Terra) [...] è il momento della rinascita anche dei nuovi progetti, è il momento in cui è possibile realizzare quei sogni che sono nati nel periodo freddo. E’ il momento adatto per aprirsi ai sentimenti e viverli nella loro totalità, rinascere con la Natura e fondersi con la Madre Terra, celebrarla e gioire della Vita che sboccia e si manifesta in tutte le sue forme. Non dimentichiamo che le festività avevano sempre una duplice valenza: la prima riferita ai mutamenti ciclici stagionali della terra, ai quali corrispondeva un ugual simbologia per i mutamenti nell’animo dell’umano.


Il senso di Ostara è rinascere, riconoscersi, ricominciare a gioire e vivere.
Perciò è davvero arrivato il momento che questa fatina si rattoppi le ali spezzate e inizi a volare.

19 marzo 2012

Tra il dire e il fare...c'è di mezzo il DETERMINARE.

Affronta la sfida...di cosa hai paura?
Del ridicolo? Del cambiamento? Paura di qualcosa di nuovo?
Che la paura non ti immobilizzi!
Abbi il coraggio di uscire dalla tua confortevole scomodità,
c'è meglio di questo stato di tranquilla disperazione.
Sfidati a concretizzare i tuoi sogni.
Ti incoraggio a lottare per essi, immagina chi vuoi essere, fai un piano,
metti date, fissa le mete, le tappe, recita daimoku.
Non dimenticare che il successo è per coloro che lottano
minuto per minuto, giorno per giorno, anno per anno.
Cerca, investiga, mettiti all'opera.
Non dimenticare mai che un sogno senza azione è un'illusione.
Inizia a fare il necessario, poi quello che ti è possibile.
Ad un tratto ti troverai a fare l'impossibile.

(D. Ikeda)


12 marzo 2012

Deodorante al bicarbonato.

Con questo post voglio inaugurare una nuova categoria: auto-produzione cosmetica FOR DUMMIES.
Scherzi a parte, nulla da dire sulle ricette da cui prendo spunto che sono assolutamente valide...il problema è la mia palese incapacità nel riprodurle. Vi basti sapere che ho un pacco di semi di lino parcheggiati nella dispensa da più di un anno perchè non mi arrischio a rifare il gel dopo una discreta serie di prove fallimentari ù.ù
Comunque questa volta è andata decisamente meglio: riuscita al primo colpo :) e per questo devo ringraziare Simona C. di Veganblog che ha postato questa ricetta tanto semplice quanto efficace! Si tratta di una soluzione satura di acqua e bicarbonato; io non ho messo nemmeno gli oli essenziali perchè - a parte che non li avevo - non li ritengo necessari in quanto la funzione principale del deodorante è quella di non lasciar passare i cattivi odori e non di profumare. Devo dire che sono soddisfatta di quello che ho ottenuto, sembra funzionare bene (poi vedremo coi veri caldi, ahimè) e ho notato che se anche dovessi sudare un po' la pelle non puzza...sudore profumato, che gioia *.* ahah vabbè l'ascella pezzata non è certo bella a vedersi - anche se senza odori - quindi forse per l'estate dovrò trovare qualcosa di più strong, ma per il momento vi presento il mio gioiellino:


11 marzo 2012

Weekly Pills & Women's Day.


Anche questa settimana voglio dedicare lo spazio Weekly Pills a un argomento che mi sta a cuore e di cui si è parlato - e abusato - proprio in questi ultimi giorni: le donne e la fantafesta a loro intitolata.
Ma prima veniamo alle piccole cose che hanno reso speciale la mia settimana:
  • il riavvicinamento tra me ed Ale
  • un piacevole pomeriggio con due vecchi amici e la meravigliosa figlia di uno di loro
  • un altrettanto piacevole pomeriggio a casa della Marica
  • il mio primo esperimento riuscito di auto-produzione cosmetica (di cui parlerò prossimamente)

E per quanto riguarda l'otto marzo? L'otto marzo, lotto sempre!


Un gioco di parole per esprimere ciò che mi frulla nella zucca in questa giornata di "festa"; una piccola frase che racchiude in sè un fiume in piena. C'è da dire che sono una persona piuttosto criptica quando si tratta di esprimere opinioni personali, ultimamente più che maimi limito a condividere notizie su facebook - commentando ermeticamente o non commentando affatto - mi mordo la lingua per evitare discussioni con chi la pensa diversamente da me e ogni tanto mi sfogo qui con un post al limite dell'essenziale. La verità è che sono stufa: stufa di ripetere sempre le stesse cose, di essere derisa per le mie idee, di non vedere uno straccio di cambiamento; stufa delle persone che parlano sopra blaterando versi che neanche i bambini di cinque anni (solo perchè vogliono aver ragione ma non sanno cosa dire e allora finiscono per urlare e insultare); stufa di chi predica bene e razzola male; di chi ignora deliberatamente la realtà o di chi fa finta d'interessarsi alle cose ma poi quando c'è da agire concretamente si tira indietro perchè non lo riguarda da vicino o perchè "tanto è inutile". E tornando all'otto marzo, sono stufa e arcistufa delle masse di donne lobotomizzate che hanno trasformato una giornata simbolo della lotta per l'emancipazione femminile in un elogio al conformismo, donne che "il massimo della libertà è uscire senza uomini al seguito" e "il massimo della ribellione è sbavare davanti a uno squallido spogliarello dei quattro figaioli di turno". Tralasciando il fatto che la mimosa è il fiore più triste e puzzolente che abbia mai visto (ma ciò nonostante ne ho tenuto un rametto nella libreria fino a qualche mese fa perchè me l'aveva regalata mio padre l'anno scorso - dai non sono così cinica come sembra, in fondo quella è la meno!).
Citando una blogger di cui ho letto un articolo a tal proposito: "Non sarebbe stato più coerente dedicare quel giorno all’informazione e al dibattito su temi reali legati alla donna? Disoccupazione femminile, maternità, sicurezza e ancora, le donne della storia, della letteratura e dell’arte, aggiungendo ovviamente uno studio sul ruolo sociale della donna nella collettività."
E aggiungo: non sarebbe più coerente dare spazio e voce alle donne oppresse, discriminate, stereotipate? Alle donne che reagiscono e che lottano per i loro diritti sfidando anche il carcere o la morte?

A tal proposito vi lascio con due video apparentemente agli antipodi, ma legati comunque da un filo conduttore comune: la denuncia sociale delle offese alla dignità femminile, in qualsiasi modo vengano esse perpetrate.






Seitan ai funghi.

Un classico! Sul web ci sono millemila ricette di seitan, anche migliori del mio, ma io sono come i bambini: se non contribuisco col mio pasticcio non sono contenta xD (scusate ancora per la foto orrida ma al momento è quello che posso permettermi).




Ingredienti (per 3/4 persone molto affamate):
- 1 kg di farina (io uso la manitoba che contiene più proteine e glutine)
- acqua q.b.
- insaporitore per arrosti (o quello che preferite)
- brodo vegetale
- 1 kg circa di funghi champignon freschi
- mezzo bicchiere di vino bianco
- olio evo (un cucchiaio a persona)
- 1 o 2 spicchi d'aglio
- peperoncino
- salsa di soia
- prezzemolo

Procedimento:
Come prima cosa mettetevi nell'ordine di idee che se lo preparate la mattina presto sarà pronto per cena; se invece lo volete per pranzo dovete iniziare la sera prima. Fatto? Bene, allora rovesciate la farina sulla spianatoia o in una ciotola capiente o nell'impastatrice (deo gratias File:Asd.gif) e cominciate a impastare con acqua  tiepida aggiungendone un po' alla volta. Attenzione al dosaggio perchè un minuto prima sembra il deserto del Sahara e quello dopo una melma paludosa! Io per un kg ho usato circa 600 ml. Una volta ottenuto un bel panetto omogeneo mettetelo in una ciotola, ricopritelo con altra acqua tiepida e lasciatelo riposare per almeno 8 ore. Questo riposo permetterà al seitan di diventare più morbido ed elastico.
Trascorso il tempo necessario riprendete il vostro bambino farinoso e sciacquatelo. Cosa s'intende con sciacquare il seitan? Ognuno si organizza come meglio crede, io faccio così: metto la ciotola col seitan dentro il lavandino e di fianco uno scolapasta in cui appoggiarlo al cambio dell'acqua, poi inizio a lavorarlo...avete presente come fanno i gatti quando "impastano"? Ecco uguale! Non preoccupatevi se è viscido e scivola dalle mani, nel giro di poco inizierà ad essere più compatto. Cambiate l'acqua alternando calda e fredda e continuate a lavorarlo strizzandolo bene tra le dita in modo da fare uscire tutto l'amido. Con un po' di allenamento ci vorranno circa 20 minuti e capirete di aver finito quando l'acqua sarà trasparente, l'importante è terminare con un risciacquo freddo. Volendo sarebbe una buona cosa tenere da parte l'acqua dei risciacqui per fare un bel bagno ammorbidente, annaffiare le piante, addensare i sughi oppure si può recuperare l'amido e usarlo per successive preparazioni (qui un esempio); io se mi azzardassi a fare una cosa del genere a casa dei miei credo che mi sottoporrebbero a un TSO, quindi sto rimandando le sperimentazioni a quando andrò a vivere da sola o con Ale (che ormai è a conoscenza delle mie stramberie perciò no problem!).
A questo punto potete insaporirlo con sale e/o spezie (io uso un insaporitore per arrosti) cercando di far penetrare il condimento all'interno. Avvolgetelo poi in un panno pulito legando le estremità con dello spago. Se avete la calza per arrosti beati voi, io me la sogno di notte! Nel frattempo avrete preparato un brodo vegetale (l'ideale sarebbe aggiungerci anche un pezzetto di alga kombu che apporta una ricca dose di minerali ma io non l'avevo) il quale brodo si potrà poi riciclare per minestre, zuppe, risotti oppure congelare e riutilizzare per il successivo seitan. Quando bolle buttateci dentro il vostro insaccato cruelty-free e fatelo cuocere per 45 minuti circa. Ora sta a voi: se lo volete più compatto lasciatelo di più dentro al panno e liberatelo verso fine cottura, se invece vi piace più spugnoso potete liberarlo appena avrà preso la forma, dopo circa un quarto d'ora.
Una volta pronto toglietelo dal brodo e lasciatelo raffreddare leggermente per poi tagliarlo a fette (se non è necessario tagliarlo subito si può lasciare nel liquido di cottura); intanto lavate, tagliate e preparate i funghi come più vi piacciono: io li ho semplicemente trifolati con aglio, olio, peperoncino e vino bianco. A metà cottura aggiungete il seitan a fette nella padella coi funghi, sfumate con abbondante salsa di soia e lasciate insaporire per una decina di minuti girando ogni tanto. Una spolverata di prezzemolo alla fine (io l'ho dimenticato ù.ù) et voilà!

Per maggiori informazioni sul seitan potete chiedere a google, qui comunque trovate un buon riassunto e anche altre informazioni sull'essere vegetariani: http://www.seitangourmet.it/

5 marzo 2012

No Tav Pills.

Questa settimana ho deciso di dedicare lo spazio Weekly Pills alla lotta NO TAV, citando questo articolo che riassume sommariamente quanto successo in questi ultimi giorni: giorni di scontri e soprusi degni delle peggiori dittature mondiali, giorni di paure ma soprattutto di coraggio, di perdite materiali ma anche di vittorie personali, di determinazione e d'inaspettata ma graditissima unione popolare (quella vera, non quella sancita da una presunta unificazione che ancora oggi viene continuamente calpestata).

http://www.notav.info/top/la-settimana-che-sconvolseil-paese/

La bussola d'oro.

Mi sono già innamorata di questo film  ora aspetto solo di avere i soldi per potermi comprare i libri...


‎"Guerra? Non ho sentito voci di una guerra."
"Le sentirà. E' anche la sua guerra, che lei lo sappia o no."
"E su che sarà la contesa?"
"Nient'altro che il libero arbitrio."