11 marzo 2012

Weekly Pills & Women's Day.


Anche questa settimana voglio dedicare lo spazio Weekly Pills a un argomento che mi sta a cuore e di cui si è parlato - e abusato - proprio in questi ultimi giorni: le donne e la fantafesta a loro intitolata.
Ma prima veniamo alle piccole cose che hanno reso speciale la mia settimana:
  • il riavvicinamento tra me ed Ale
  • un piacevole pomeriggio con due vecchi amici e la meravigliosa figlia di uno di loro
  • un altrettanto piacevole pomeriggio a casa della Marica
  • il mio primo esperimento riuscito di auto-produzione cosmetica (di cui parlerò prossimamente)

E per quanto riguarda l'otto marzo? L'otto marzo, lotto sempre!


Un gioco di parole per esprimere ciò che mi frulla nella zucca in questa giornata di "festa"; una piccola frase che racchiude in sè un fiume in piena. C'è da dire che sono una persona piuttosto criptica quando si tratta di esprimere opinioni personali, ultimamente più che maimi limito a condividere notizie su facebook - commentando ermeticamente o non commentando affatto - mi mordo la lingua per evitare discussioni con chi la pensa diversamente da me e ogni tanto mi sfogo qui con un post al limite dell'essenziale. La verità è che sono stufa: stufa di ripetere sempre le stesse cose, di essere derisa per le mie idee, di non vedere uno straccio di cambiamento; stufa delle persone che parlano sopra blaterando versi che neanche i bambini di cinque anni (solo perchè vogliono aver ragione ma non sanno cosa dire e allora finiscono per urlare e insultare); stufa di chi predica bene e razzola male; di chi ignora deliberatamente la realtà o di chi fa finta d'interessarsi alle cose ma poi quando c'è da agire concretamente si tira indietro perchè non lo riguarda da vicino o perchè "tanto è inutile". E tornando all'otto marzo, sono stufa e arcistufa delle masse di donne lobotomizzate che hanno trasformato una giornata simbolo della lotta per l'emancipazione femminile in un elogio al conformismo, donne che "il massimo della libertà è uscire senza uomini al seguito" e "il massimo della ribellione è sbavare davanti a uno squallido spogliarello dei quattro figaioli di turno". Tralasciando il fatto che la mimosa è il fiore più triste e puzzolente che abbia mai visto (ma ciò nonostante ne ho tenuto un rametto nella libreria fino a qualche mese fa perchè me l'aveva regalata mio padre l'anno scorso - dai non sono così cinica come sembra, in fondo quella è la meno!).
Citando una blogger di cui ho letto un articolo a tal proposito: "Non sarebbe stato più coerente dedicare quel giorno all’informazione e al dibattito su temi reali legati alla donna? Disoccupazione femminile, maternità, sicurezza e ancora, le donne della storia, della letteratura e dell’arte, aggiungendo ovviamente uno studio sul ruolo sociale della donna nella collettività."
E aggiungo: non sarebbe più coerente dare spazio e voce alle donne oppresse, discriminate, stereotipate? Alle donne che reagiscono e che lottano per i loro diritti sfidando anche il carcere o la morte?

A tal proposito vi lascio con due video apparentemente agli antipodi, ma legati comunque da un filo conduttore comune: la denuncia sociale delle offese alla dignità femminile, in qualsiasi modo vengano esse perpetrate.






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