4 dicembre 2009

In viola contro chi viola.

Ci vediamo domani alla manifestazione: sono uno qualunque tra la folla viola.
Sono l'operaio incazzato che ha perso il lavoro.
Sono lo studente che difende la scuola pubblica.
Sono l'immigrato, il precario, il terremotato dell'Aquila, l'alluvionato di Giampilieri.
Sono quello accanto a te.
Sono uno qualunque tra la folla viola.
Non avrò microfoni, nè palchi. Non rilascerò interviste, non parlerò alla stampa. Non avrò cartelli: sarò anonimo. Sarò chiunque e ovunque, in piazza della Repubblica e sulla strada verso San Giovanni in Plaza Santo Domingo a Murcia.
E il mio grido risuonerà forte perché si aggiungerà a quello degli altri. Noi siamo il leader collettivo di questa nuova storia.
Ci vediamo domani.

__________________________________________________

E anch'io, che sono qui in una città spagnola nemmeno tra le più conosciute, parteciperò. Probabilmente la nostra più che una manifestazione sarà un supporto morale dall'estero, ma è sempre qualcosa. Mi fa pensare il sapere che questo evento - organizzato nel giro di 3 giorni contati - non ha avuto nessun impedimento da parte della polizia, alla quale gli organizzatori si sono rivolti per il permesso di sostare in piazza. Polizia spagnola che avrebbe potuto benissimo fregarsene e rifiutarsi di lasciare una piazza e una manifestazione nelle mani di studenti e qualche altro bencapitato. Per dire, a che livelli stiamo in confronto al Belpaese.

C'è da dire che io andrò a questo incontro a "cuor leggero", nel senso che dovrò preoccuparmi solo di far arrivare ai compagni italiani il mio sostegno e, al massimo, di volantinare qua e là.
A Roma, invece, la situazione sarà ben diversa...e faccio il mio più grande in bocca al lupo a tutti quelli che saranno là, in un clima decisamente meno "goliardico" e con il fiato dei celerini sul collo; con le parole di Spatuzza che aleggeranno pesantemente nell'aria.
Quando Ale mi ha fatto notare questa cosa, mi è venuta la pelle d'oca. Ho rabbrividito di fronte alla presa di coscienza che in Italia devi aver paura a raccontare la verità perchè potresti anche finire all'ospedale, se ti va bene. Alla stregua dell'Argentina di 30 anni fa.

Nessun commento: